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cota roberto
Tra pochi giorni si vota
per il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari. Il dibattito è sottotono, ma la cosa più incredibile è che i partiti non si espongono, temporeggiano, sono in imbarazzo. Lo fanno semplicemente perché vogliono prendere la posizione vincente. In molti sarebbero per il no in quanto l'approvazione delle riforma costituzionale è figlia del più superficiale populismo a cinque stelle. La riduzione del numero dei parlamentari, lungi dall’essere la soluzione di tutti i problemi, porta, infatti, soltanto un’impercettibile riduzione della spesa pubblica. In compenso, senza una riforma complessiva e strutturale (che non si vede all’ orizzonte) crea molti problemi: a) di rappresentanza; b) di funzionamento del Parlamento, soprattutto per quanto riguarda l’attività delle commissioni. Ma dire apertamente di votare no potrebbe significare intestarsi una sconfitta ed anche attirarsi il faro mediatico dell’impopolarità. Purtroppo, quello che sta accadendo è la fotografia del modo di intendere la politica oggi. Non si prendono le posizioni che si ritengono giuste e che sono inserite in un progetto complessivo, ma si sceglie la linea che, al momento, si ritiene più conveniente. Le contraddizioni non sono un problema, anche perché la abitudine è quella di dire tutto ed il contrario di tutto.
Buona domenica e buona settimana.

Roberto Cota

 

 


 

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