TORINO - 02-11-2020 -- “Alberghi assistiti”
per malati di Covid-19 over 65, asintomatici o con sintomi leggeri che non richiedono assistenza sanitaria. È questa l’ultima idea della Regione per contenere l’epidemia e per garantire cure e supporto al di fuori della rete sanitaria e ospedaliera. Ieri è stato pubblicato l’avviso aperto agli operatori del settore per creare una rete di strutture ricettive da convertire al Covid-19.
I requisiti di ogni albergo assistito sono: minimo di 20 camere singole con bagno indipendente; somministrazione garantita di colazione, pranzo e cena; cambio biancheria e sanificazione al massimo ogni 3 giorni; presenza di due operatori socio-sanitari ogni 20 ospiti; di un infermiere professionale ogni 20 ospiti tre volte al giorno per due ore; reperibilità infermieristica h24. Il supporto medico sarà garantito dal sistema sanitario tramite i medici di famiglia o le Usca, ai gestori l’onere di reperire i dispositivi di protezione individuale.
Possono presentare domanda chi già si occupa di progetti di assistenza e cura, ma anche albergatori associati a operatori specializzati del settore.
Lo scopo del progetto è di evitare i ricoveri di chi è asintomatico o ha sintomi leggeri ma che non è in grado di osservare la quarantena a casa. La stipula dei contratti per gli alberghi assistiti sarà a cura delle singole Asl, in base alle esigenze e valutando le tariffe.
Prosegue, intanto, l’operazione per l’utilizzo delle strutture ricettive per quei pazienti dimessi ma ancora positivi e contagiosi. Sono 1,000 i posti finora reperiti nelle province piemontesi: 815 a Torino, 34 ad Alessandria, 20 ad ASti, 20 a Cuneo, 65 a Novara, 31 nel Vco, 16 a Vercelli.