
La frase sfuggita qualche giorno fa a Di Maio “io ministro anche in un altro governo” ha fatto discutere. Al di là del contesto in cui è stata pronunciata, che è quello della fase turbolenta che l’attuale Governo sta vivendo, la cosa evidente è che il Movimento Cinque Stelle è diventato un partito come gli altri. Dove i politici, la poltrona, non la mollano volentieri. Lo stesso discorso si potrebbe fare rispetto al superamento della regola del divieto di secondo mandato. Alla fine, in estrema sintesi, l’unica rivoluzione introdotta in politica negli ultimi anni è stata quella delle modalità di reclutamento della classe dirigente: la maggioranza dei parlamentari non ha una significativa esperienza lavorativa pregressa. Il Parlamento, insomma, si è trovato ad alleggerire il lavoro dell’ufficio di collocamento.
Di Maio non ha detto niente di male, ma qualche contraddizione, un cambio di linea, rispetto al messaggio originario del M5S si coglie.
Buona domenica e buona settimana.
Roberto Cota