MALESCO- 25-08-2024-- L’invito di cari amici ci permette di percorrere bellissimi sentieri, nuovi per quasi tutti, nella splendida Val Loana.
Qui l’homo idroelettricus ha colpito molto duramente, ma oggi vogliamo pensare solo a cose belle e dimenticare le aggressioni che l’ambiente subisce ormai sistematicamente. Qui una volta c’era tanta acqua, soprattutto negli anni ricchi di precipitazioni primaverili come il 2024.
GITA N. 160 O 24 – CORTECHIUSO - AGOSTO 2024
Dislivello: 950 m. Tempo totale: 5 h 30’. Sviluppo: 14,5 km.
Una nostra preziosa badante assume oggi anche il ruolo di guida, oltre ad invitarci a pranzo nel suo paradiso di Cortevecchio. Insieme a lei ci sono le altre tre colleghe ed il medico di turno ad occuparsi di cinque anziani, che comunque oggi non possono sicuramente perdersi, attirati, come cani da tartufo nei boschi di Alba, dal profumo di polenta e scaloppine cucinate a pochi chilometri di distanza dal fortunato marito della badante guida. Sole e nuvole si alternano in una giornata torrida a valle, ma gradevole a queste quote.
Anche oggi il ritrovo è complesso e abbastanza sofferto al caffè di Malesco. Ottimizziamo gli equipaggi e proseguiamo per la Val Loana. Parcheggiamo a Fondo Li Gabbi, Fondighebi per gli amici, 1249. Teniamo la sinistra, o meglio destra orografica dell’ex torrente Loana, e, lungo la pista/sentiero M14a, raggiungiamo in breve l’Alpe Loana, 1327. La temperatura è gradevole e ci aspetta un versante ovest ancora in ombra. Infatti deviamo a sinistra e imbocchiamo il sentiero M26 (o M14b, a seconda della cartina utilizzata) che sale, ma veramente “sale”, verso La Forcola.
Il decano, partito con il passo allegro dei giovani aitanti in testa al gruppo, decide saggiamente di portarsi in coda e tenere il passo “da vaca vègia” del sottoscritto. A quota 1550 circa c’è un bivio. Diritti si salirebbe alla Forcola, ma noi teniamo la destra su un sentiero pulito e ben indicato, oltreché con pendenze più rispettose delle nostre anziane gambe. Questo tratto di sentiero è indicato come “non segnalato” sulla cartina CAI n. 13 “Valle Cannobina” e come “segnalato” sulla cartina CAI n. 114 “Val Grande”, probabilmente più recente e aggiornata.
A quota 1800 circa, in corrispondenza di una bocchetta fra Loana e Cannobina, ci ricongiungiamo con il sentiero S29 proveniente dalla Forcola e che seguiremo fino alla Bocchetta di Cortechiuso. Siamo anche sul Sentiero Chiovini, dedicato a Nino. che fu partigiano, scrittore e storico, studioso della Resistenza e della cultura contadina di montagna di queste valli. Ci godiamo per qualche minuto il panorama verso Lidesh e Torrione. Ripartiamo in salita sulla dorsale per poi scollinare verso Val Cannobina (sinistra) e, in discesa su un tratto leggermente esposto dove si trovano cordine e catene utili in caso di neve, raggiungere l’Alpe Cortechiuso, 1883.
Due ore di cammino effettivo dalla partenza. Qui si trova l’omonimo bivacco, aperto. Pausa colazione. Ancora sul S29, che adesso si chiama anche VGA (Via Geoalpina), saliamo alla Bocchetta di Cortechiuso, 2066, Cima Coppi di oggi. Di qui si scollina nell’alta Val Loana. Un anziano, in forma e in moderata trance agonistica, accompagnato, come da regolamento interno, da una badante e dal medico di servizio, sale, a sinistra della bocchetta in direzione sud est, anche al Cimone di Cortechiuso, 2183.
Gli altri si riservano di utilizzare le energie residue per l’impegnativa ginnastica mandibolare che li aspetta all’ora di pranzo. Mentre un altro anziano, accompagnato solo da una badante trattandosi di un percorso in discesa, passa dal Lago del Marmo per rinfrescare il cane, noi imbocchiamo il sentiero M14 VGA. Il passo è molto tranquillo per aspettare i tre conquistatori del Cimone. Si attraversa con percorso pianeggiante, in direzione ovest, fino al bivio per Cima Laurasca e Bocchetta di Scaredi. Di qui si scende decisamente all’Alpe Scaredi, 1841. Un sentiero non molto evidente sulla destra, verso nord est, prima pianeggiante e poi in discesa lungo una scalinata, porta al grande pianoro dell’Alpe Cortevecchio, 1776, e alla baita dei nostri amici (due ore dall’Alpe Cortechiuso). Il cuoco è puntualissimo e l’attività mandibolare ha subito inizio con grande successo, in un’atmosfera che si ritrova solo in queste occasioni.
Dopo molto tempo ritroviamo l’assetto e, guidati dallo chef, andiamo ad incrociare, dopo discesa e leggera risalita, il sentiero M14 che scende da Scaredi. Passando da Le Fornaci, arriviamo alle Cascine (un’ora e mezza) per l’ultimo drink, di fianco ad un’aia dove un gallo possente riduce le sue galline come le teste dei Mohicani. Raggiungiamo il parcheggio a Fondighebi nel pomeriggio molto avanzato.
Gianpaolo Fabbri