9-9-2024 -- Il reato di estorsione, per il codice penale, è un delitto contro il patrimonio. In particolare, l’art. 629 punisce chiunque, mediante violenza o minaccia, costringe qualcuno a fare o a non fare qualche cosa, e si procura o procura ad altri un ingiusto profitto con altrui danno. La pena è della reclusione da cinque a dieci anni, con la multa da euro 1.000 a euro 4.000.
La pena è aumentata da sette a vent’anni e la multa da 5.000 a 15.000 euro, se il reato è commesso con la minaccia di armi o da persona travisata, o da più persone riunite; se la violenza consiste nel porre qualcuno in uno stato di incapacità di intendere e volere o di agire; se la violenza o minaccia è posta in essere da persona che fa parte di un’associazione mafiosa; se il fatto è commesso nei confronti di persona che ha più di 65 anni.
Affinché il reato si compia, è necessaria la cooperazione della vittima che ovviamente subisce il reato. E’ un reato comune che può compiere chiunque, salvo il caso lo compia un pubblico ufficiale: in questo caso avremo il reato di concussione previsto dall’art. 317 cp (la pena in questo caso è da sei a dodici anni).
Un esempio tipico di estorsione è il cosiddetto ‘pizzo’, cioè la percentuale di incasso o una somma fissa che gli esercenti commerciali pagano alle associazioni mafiose per avere la cosiddetta ‘protezione’ cioè la garanzia di non subire danni al loro locale o addirittura danni alla persona.
Carlo Crapanzano