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SEMPIONE- 22-09-2024-- Questa bellissima escursione nella zona del Sempione andrebbe fatta, per godersi la prima fioritura, non appena se ne va l'ultima neve, cioè verso maggio. Nel 2014 è stata un po' ritardata proprio per eccesso di neve e condizioni meteorologiche sfavorevoli. L'ambiente è favoloso e il rispetto della natura qui si basa su un concetto consolidato di educazione e “civiltà”.

GITA  N. 39

GIRO DEL SEEHORN

GIUGNO 2014

Dislivello totale: 1200 m (in discesa: 1600 m).  Tempo totale:  5 h 45 '

Un passo indietro, a fine primavera 2014, per un'escursione piuttosto lunga, soprattutto in discesa, ma di grande soddisfazione. Giornata splendida, un po' troppo calda per essere vera: infatti, nel primo pomeriggio, una piccola nuvola “di Fantozzi” colpirà i sei coraggiosi diretti a Gondo. Dal parcheggio di Gabi, 1228, partiamo in undici con Book, il Border Collie fidanzato della piccola Asia. Gli altri due cani del gruppo, Asia e Willy, non sono in regola con il passaporto, cioè la vaccinazione anti-rabbia. 

Ci dirigiamo verso la Laggintal (sud) per pochi minuti e, virando a est, attraversiamo il torrente Laggina. Il bel sentiero passa in prossimità di  un vecchio chalet ed inizia decisamente a salire. Breve pausa dopo mezz’ora in prossimità di una cappella e si riparte in direzione del Passo di Furggu. Prima di arrivarci ci teniamo a sinistra, in parte sulla strada asfaltata che scende dal Passo e da Alphitte ed in parte su tracce, e, dopo aver attraversato un bel bosco di larici, raggiungiamo un ripiano che sovrasta di un centinaio di metri il laghetto Seetole, 2027, che dà il nome alla vetta, nostra meta odierna (Seehorn, corno del lago).

Questa “scorciatoia”, che percorriamo per la prima volta, abbrevia i tempi, evitando il Passo di Furggu, dove passeremo durante la discesa. Recuperiamo il sentiero che sale dal Passo, usciamo dal bosco e risaliamo, in direzione nord-est, il ripido pendio che porta in vetta al Seehorn, 2438. La cima è occupata da terrazze e scale metalliche, costruzioni in sasso e cemento armato, grandi ometti di pietra e da un'alta antenna visibile da molto lontano. Da Gabi abbiamo impiegato tre ore e un quarto, soste comprese. Panorama incomparabile, fotografie, riposo al sole e iniziamo la discesa. In poco più di tre quarti d’ora siamo a Furggu, 1872, il bell'alpeggio che fa da valico fra Laggintal a occidente e Zwischbergental a oriente.

E' ancora in corso la splendida fioritura che, da sola, convalida le quasi sei ore di cammino odierne. Questi fiori sono belli soltanto in questi prati e nelle nostre fotografie. Raccoglierli per vederli sfioriti dopo poche ore è un delitto. Qui l'hanno capito. E chi non l’ha capito viene giustamente “stangato” in modo da non ripetere mai più l’errore. Da Furggu puntiamo a est, verso la Zwischbergental, fino a raggiungere in breve un'area attrezzata, con fontana, tavolo e panche. Dopo pranzo i cinque meno in forma, dei quali faccio parte dopo quasi due mesi di inattività, ritornano a Gabi e recuperano le auto.  I sei inossidabili scendono verso la  Zwischbergental, sempre su bel sentiero, giungendo in meno di un’ora al bacino di Sera, 1278.

Proseguono  lungo la strada asfaltata per tre quarti d’ora, sotto l'imprevisto acquazzone fantozziano,  fino all'Alpe Ballegga, dove vengono recuperati dalle auto degli amici scesi a Gabi, risparmiando poco meno di un'ora di cammino fino a Gondo, 855. Qui ci ritroviamo tutti e, varcata la frontiera, reidratiamo i nostri anziani corpi prosciugati, quasi tutti, dal sole di oggi. 

Gianpaolo Fabbri

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