ANTRONA- 24-11-2024-- Cinque anni fa si percorse il Giro dei Tre Passi, versione ridotta del più noto Giro dei Cinque Passi. Siamo dalle parti di Cheggio, nel bellissimo versante a nord del bacino dell’Alpe dei Cavalli. Il programma di oggi prevede lo stesso tragitto fino al Passo della Preia, che domina anche l’alta Val Bognanco, e di qui un ritorno che ci permetta un giro del grande lago in senso antiorario. Parlare, però, di giro del lago potrebbe ingannare, trattandosi di una camminata di quasi sei ore.
GITA N. 169 O 24 – PASSO CASTELLO - NOVEMBRE 2024
Dislivello: 1005 m. Tempo totale: 5 h 45‘. Sviluppo: 11,5 km.
Un’altra bellissima giornata dopo le grandi piogge di ottobre, ma con temperatura finalmente adatta al periodo autunnale, cioè fresca e poco sopra lo zero all’alba. Per la prima volta nella nostra breve storia prevalgono le donne, cosa invece abituale a fondovalle: quattro forti badanti si occupano di tre anziani. Come avviene ormai sempre più spesso, sono il più vecchio del gruppo. Mi devo preoccupare?
Parcheggiamo nei pressi della grande diga, 1497, e c’inerpichiamo subito lungo il sentiero C26 che sale alla nostra destra. Il pendio è inizialmente ripido. Passiamo dall’Alpe Curzel, 1626, e, al bivio per l’Alpe Pasquale, anziché salire verso l’Alpe teniamo la sinistra sul sentiero C26a. La pendenza si attenua. Stiamo costeggiando, qualche centinaio di metri più in alto, la sponda nord-orientale del bacino dell’Alpe dei Cavalli.
Il sentiero pianeggiante permette di godersi i primi panorami su Andolla e Weissmies che, salendo, si allargheranno sempre più, in un mix di pura bellezza abbinata agli splendidi colori dell’autunno. Dopo un’ora di cammino ecco l’Alpe Teste Inferiore, 1750 circa. Qui, con un piccolo aiuto dell’uomo, un sasso è stato trasformato nella testa di un cane, direi di razza San Bernardo, con la guancia destra decorata dal segno bianco e rosso del sentiero C26a. Breve pausa e si riprende a salire seriamente.
Si passa dall’Alpe Teste di Mezzo e si arriva al bivio per l’Alpe di Teste, 2001, che visiteremo al ritorno. Guadiamo il Riale Buscègn ed arriviamo all’Alpe Preia, 2083, che si trova in una bellissima posizione (un’ora). Secondo i cartelli qui è “Preia” mentre in Bognanco, poco sotto il passo omonimo, è “Preja”. Con passo tranquillo, dettato dal mio incedere da “vaca vègia”, lungo il sentiero C98 arriviamo al Passo della Preia, 2327, che era la meta programmata.
L’orario e la bella giornata ci ispirano a proseguire verso lo spettacolare Passo Castello, “traversando” verso sud est in leggera salita, adesso sul sentiero C26, un po’ più impegnativo (un’ora e un quarto). Questo passo, visto da lontano, assomiglia a un vero e proprio castello medievale, con le sue torri. Siamo in una strettoia fra due pareti verticali, che un cartello indica 2366, ma, se tutti i nostri altimetri appena tarati non sono “made in china”, l’altezza giusta è circa 2415.
Di qui, scendendo un ripido canale erboso e risalendo leggermente, si passerebbe dalla Bocchetta di Pianei, eventualmente dai laghetti e dall’Alpe Pasquale, chiudendo l’anello sopra il lago di Cheggio. Rispettiamo, invece, il programma iniziale e scendiamo poco sotto il Passo Castello per la pausa pranzo. Il panorama dalle Coronette al Lagginhorn è superbo, ma è anche freschino e ripartiamo rapidamente.
Notiamo, vicina al sole, una nuvoletta con i colori dell’arcobaleno. Che sia una piccola aurora boreale? Ripassiamo dal Passo della Preia e più sotto fotografiamo, e basta!, delle splendide stelle alpine che ci confermano che qui, fortunatamente, il transito dell’homo sapiens non è frequente. Passiamo dall’Alpe ed andiamo a gustarci l’ennesimo panorama, grazie ad una breve deviazione dal sentiero, all’Alpe di Teste, diroccata e devastata dai cinghiali. Torniamo sul sentiero principale e scendiamo all’Alpe Teste Inferiore (un’ora e un quarto da Passo Castello).
Lungo il bellissimo sentiero C27a, che fa parte dell’ennesimo SG (Sentiero Geologico), scendiamo ad incrociare il sentiero più frequentato della zona, che è quello che collega Cheggio all’alta Valle Loranco e al Passo delle Coronette (C27). Diretti verso il lago passiamo dall’Alpe del Gabbio, attraversiamo il torrente Loranco, ricco di acqua, costeggiamo la sponda meridionale e oltrepassiamo la diga fino alle auto (un’ora e un quarto). Il giro del lago in senso antiorario è completato.
Ci abbiamo impiegato quasi sei ore, ma vi assicuro che si può abbreviare di molto. A metà valle i maschietti si concedono una bevanda quasi analcolica e le ragazze un cappuccino: oggi hanno lavorato talmente poco da pensare che si tratti ancora della prima colazione.
Gianpaolo Fabbri