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VERBANIA - 17-12-2024 -- Ha patteggiato un anno e quattro mesi, con la sospensione della patente per due anni, il 51enne di Gozzano che, l’8 luglio del 2023, provocò l’incidente stradale in cui perse la vita il 58enne centauro di Vercelli Mario Tamarindo. Quest’ultimo, seguito dal figlio della moglie, stava percorrendo la statale 229 del Lago d’Orta in direzione Omegna-Orta a bordo della sua motocicletta Ducati Streetfighter 1100. Attorno alle 13,15, nel senso opposto di marcia, appena prima di una curva si trovò improvvisamente di fronte un’altra moto, la Bmw GS 1200 del cusiano, che procedeva a forte velocità, aveva già effettuato alcuni sorpassi azzardati e invaso la corsia opposta. Lo scontro fu inevitabile e la Ducati, urtata, finì a terra. Il suo conducente, sbalzato dalla sella, rotolò sino al margine della carreggiata e, oltre, dopo aver sbattuto contro il guardrail finì in una scarpata. Le sue ferite, gravissime, ne comportarono il decesso quasi immediato: vani furono i tentativi di rianimazione.

I rilievi del Radiomobile dei carabinieri della Compagnia di Arona fin da subito indirizzarono le indagini verso il centauro sopravvissuto che, per qualche attimo dopo il sinistro, proseguì dritto con la moto prima di tornare indietro, anche su invito di un automobilista che gli lampeggiò coi fari della macchina.

Accusato di omicidio stradale con l’aggravante dell’eccesso di velocità in curva e con la percorrenza in contromano, il cusiano oggi ha patteggiato di fronte al gup Rosa Maria Fornelli. I familiari della vittima, assistiti da Studio3A e dall’avvocato Laura Bastia, sono stati risarciti dall’assicurazione prima del processo.


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