PIEMONTE - 13-1-2025 -- L'interruzione del flusso di gas russo attraverso l'Ucraina ha causato un nuovo aumento dei prezzi, superando i 50 euro per megawattora nei primi giorni del 2025. Secondo le stime di Nomisma energia, questo si tradurrà in un incremento delle bollette di 200-300 euro per le famiglie italiane e circa 30.000 euro per le imprese medie.
A lanciare l'allarme con una nota è Confartigianato.
La situazione è particolarmente critica per le imprese italiane che già nel 2024 pagavano l'elettricità il 9,9% in più rispetto alla media UE, con proiezioni che indicano possibili aumenti fino al 15% nel 2025 a causa del "caro metano". Le più colpite saranno le industrie energivore come ceramica, vetro, lavorazione metalli e acciaio.
Il presidente di Confartigianato Piemonte, Giorgio Felici, evidenzia come questa crisi energetica si aggiunga a una congiuntura già difficile, segnata dalla crisi dell'automotive, dal rallentamento dell'edilizia e dalle preoccupazioni nel settore dell'autotrasporto. Felici sollecita politiche mirate per prevenire i rincari e contrastare possibili speculazioni.
Una risposta concreta arriva da CER-a, la comunità energetica operativa da giugno 2024 su Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria, promossa da Confartigianato Cuneo. L'iniziativa, come sottolinea il presidente Franco Roagna, ha già attivato 26 configurazioni che produrranno 11MW di energia rinnovabile nel 2025. Il progetto non solo offre una protezione dalle fluttuazioni dei costi energetici ma promuove anche un modello di condivisione dell'energia, con gli incentivi distribuiti tra produttori, consumatori e territorio.
Il vice presidente di Confartigianato Imprese Cuneo, Michele Quaglia, sottolinea l'urgenza di interventi governativi per la diversificazione delle fonti di approvvigionamento e il sostegno alle rinnovabili, considerando che il gas rappresenta ancora il 42% del mix energetico nazionale.