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King Umberto II behind of the Flag of Kingdom of Italy

03-02-2025 -- Il primo febbraio 1945 rappresenta una data storica: con Decreto Legislativo Luogotenenziale 1 febbraio 1945, n. 23, Umberto di Savoia, Principe di Piemonte e Luogotenente Generale del Regno, concedeva il diritto di voto alle donne che avevano compiuto i 21 anni di età, tranne che fossero delle prostitute (secondo l’allora vigente art. 354 del T.U. di pubblica sicurezza) senza il libretto sanitario: se in possesso dei requisiti medici, anche le prostitute potevano votare.
Si raggiungeva così un traguardo storico e importantissimo che permetteva alle donne di esercitare il più importante diritto in democrazia: il voto.
Ma la cultura maschilista del tempo rischiò di fare un danno gravissimo. Perché se da un lato fu concesso il diritto di voto alle donne, dall’altro non si tenne assolutamente in considerazione che le donne non solo avevano il diritto di votare, ma anche il diritto di candidarsi ed essere votate all’Assemblea Costituente! (le elezioni furono effettuate il 2 giugno 1946).
Ci si accorse dell’imperdonabile errore nella primavera del 1946, quando mancava pochissimo alle elezioni, e si corse ai ripari praticamente d’urgenza. Con ulteriore atto del re Umberto di Savoia, Principe di Piemonte e Luogotenente Generale del Regno, con il Decreto Legislativo Luogotenenziale 10 marzo 1946, n. 74 avvenne la ‘concessione’ alle donne che, oltre a votare, potessero essere votate, cioè potevano candidarsi per essere elette all’Assemblea Costituente, purché avessero compiuto i venticinque anni di età.
Il resto è storia che conosciamo.

Carlo Crapanzano

 

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