Sinner ha patteggiato con la Wada una squalifica di tre mesi. Resterà fermo per un tempo molto limitato, ragionevole rispetto alle richieste di squalifica da 1 a 2 anni, tale da non compromettere la sua carriera ed anche la stagione in corso: potrà giocare i maggiori tornei e rientrare in grande stile per gli Internazionali d'Italia. Anche i suoi lauti incassi dovrebbero essere al sicuro. Senza contare i risvolti psicologici. Il campione ha ammesso che la vicenda lo tormentava da un anno e finalmente potrà mettere un punto fermo ed uscire dall’angolo. Poi nel nostro circuito dell’ informazione, parlare male di Sinner è vietato e se per gli altri un patteggiamento è una condanna, per lui diventa un'assoluzione. Quindi, Sinner ha fatto bene da un punto di vista pratico. La sua decisone mi lascia perplesso da un punto di vista della difesa dei principi. Resistendo avrebbe certamente rischiato, ma anche in caso di condanna (ingiusta) avrebbe potuto creare uno scontro frontale con la Wada che alla fine sarebbe stato utile a far saltare un sistema di controllo antidoping non trasparente che ha già fatto tante vittime innocenti (da ultimo il marciatore Schwarzer). La scelta fatta è però in linea con il personaggio: un grande campione, grande anche perché riesce ad essere un calcolatore, in ogni contesto.
Buona domenica e buona settimana.
Roberto Cota