BORGOSESIA 17-2-2025 Nella notte tra domenica e lunedì, durante un normale servizio perlustrativo del territorio, i carabinieri di Borgosesia hanno notato un furgone bianco che proveniva dall’area periferica del comune e si immetteva velocemente sulla provinciale 72.
Considerata la tipologia di veicolo, un Fiat Doblò, e l’ora notturna, i militari dell'Arma hanno deciso di seguire il mezzo lungo alcuni tornanti, per poi procedere ad attivare i dispositivi luminosi e acustici e ad intimare l’alt al conducente.
Incurante delle segnalazioni, la persona al volante non ha arrestato la propria corsa, continuando a procedere a velocità sostenuta.
La pattuglia, in costante contatto con la centrale operativa, ha raggiunto le condizioni di sicurezza e superato il Fiat Doblò in fuga, sfruttando un restringimento della carreggiata per bloccare infine il mezzo.
All’atto del primo controllo, è subito emerso un quadro indiziario inequivoco: i due uomini a bordo erano privi di documenti e indossavano abiti con tracce di fango e di sostanze oleose. All’interno del cassone erano stivati cavi di rame recisi, di ampia sezione ed in quantità pari ad alcuni quintali.
Successivamente i carabinieri hanno rinvenuto anche utensili, guanti e lampade frontali, il tutto utilizzato per sezionare i cavi e asportarli dall’azienda oggetto dell'intrusione.
Al momento delle prime spontanee dichiarazioni i due uomini, “candidamente”, hanno ammesso ai carabinieri la propria responsabilità asserendo di "aver fatto una sciocchezza" e confermando la provenienza furtiva del materiale che trasportavano.
Individuata l’azienda dalla quale era stato asportato il prezioso metallo, cosiddetto “oro rosso”, attraverso un'accurata ispezione dei luoghi i militari hanno localizzato e documentato il punto esatto dal quale erano stati recisi i cavi con una smerigliatrice.
Al termine degli accertamenti finalizzati all’identificazione, i due uomini, già presenti in banca dati e gravati da precedenti specifici, sono stati tratti in arresto in attesa del rito direttissimo, durante il quale la misura precautelare dell'arresto è stata convalidata.
"È importante sottolineare - specificano i carabinieri - che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, l’accertamento definitivo delle responsabilità penali degli indagati, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti".