DOMODOSSOLA - 3-3-2025 -- Che succede alle ceneri del defunto dopo la sua cremazione?
Esiste una apposita legge ‘Disposizioni in materia di cremazione e dispersione delle ceneri’, la n. 130/2001, che prevede espressamente come debba avvenire la cremazione del defunto e la eventuale dispersione delle ceneri.
L’autorizzazione alla cremazione è data dall’Ufficiale di stato civile del luogo del decesso dopo aver acquisito un certificato in carta libera del medico necroscopo dal quale risulti escluso il sospetto di morte dovuta a reato oppure, in caso di morte improvvisa o sospetta segnalata all'autorità giudiziaria, il nulla osta della stessa autorità giudiziaria, recante specifica indicazione che il cadavere può essere cremato.
La dispersione delle ceneri è consentita, nel rispetto della volontà del defunto, unicamente in aree a ciò appositamente destinate all'interno dei cimiteri o in natura o in aree private; la dispersione in aree private deve avvenire all'aperto e con il consenso dei proprietari, e non può comunque dare luogo ad attività aventi fini di lucro; la dispersione delle ceneri è in ogni caso vietata nei centri abitati, ma è consentita la dispersione in mare, nei laghi e nei fiumi ed è consentita nei tratti liberi da natanti e da manufatti. La dispersione delle ceneri è eseguita dal coniuge o da altro familiare avente diritto, dall'esecutore testamentario o, in mancanza, dal personale autorizzato dal comune.
L’art. 411 del codice penale prevede che non costituisce reato la dispersione delle ceneri di cadavere autorizzata dall'ufficiale dello stato civile sulla base di espressa volontà del defunto, ma la dispersione delle ceneri non autorizzata dall'ufficiale dello stato civile, o effettuata con modalità diverse rispetto a quanto indicato dal defunto, è reato ed è punito con la reclusione da due mesi a un anno e con la multa da € 2.582,28 a € 12.911,42.
Carlo Crapanzano