DOMODOSSOLA- 07-03-2025-- Il Consiglio dei ministri 117 del 7 marzo 2025 presenta un disegno di legge specifico introducendo la nuova fattispecie penale di “femminicidio”.
In particolare, per l’estrema urgenza criminologica del fenomeno e per la particolare struttura del reato, viene introdotta la pena dell’ergastolo. Nello specifico, si prevede che sia punito con l’ergastolo “chiunque cagiona la morte di una donna quando il fatto è commesso come atto di discriminazione o di odio verso la persona offesa in quanto donna o per reprimere l’esercizio dei suoi diritti o delle sue libertà o, comunque, l’espressione della sua personalità”. In linea con tale intervento, le stesse circostanze di commissione del reato sono introdotte quali aggravanti per i delitti più tipici di codice rosso, con la previsione di un aumento delle pene previste di almeno un terzo e fino alla metà o a due terzi, a seconda del delitto.
Il disegno di legge prevede inoltre l’audizione obbligatoria della persona che ha subìto il reato da parte del pubblico ministero, non delegabile alla polizia giudiziaria, nei casi di codice rosso; introduce specifici obblighi informativi in favore dei prossimi congiunti della vittima di femminicidio; prevede il parere, non vincolante, della vittima in caso di patteggiamento per reati da codice rosso e connessi obblighi informativi e onere motivazionale del giudice; nei casi in cui sussistano esigenze cautelari, prevede l’applicazione all'imputato della misura della custodia cautelare in carcere o degli arresti domiciliari; interviene sui benefici penitenziari per autori di reati da codice rosso; introduce, in favore delle vittime di reati da codice rosso, un diritto di essere avvisate anche dell’uscita dal carcere dell’autore condannato, a seguito di concessione di misure premiali; rafforza gli obblighi formativi dei magistrati, previsti dall’art. 6, comma 2, della legge n. 168 del 2023.
Vengono modificati, in maniera sostanziale, sia il codice penale che il codice di procedura penale.
L’intervento si inserisce anche nel quadro degli obblighi assunti dall’Italia con la ratifica della Convenzione di Istanbul e nel solco delle linee operative disegnate dalla nuova direttiva (UE) 1385/2024 in materia di violenza contro le donne, nonché delle direttive in materia di tutela delle vittime di reato.
Il disegno di legge, dopo il ‘placet’ del Presidente della Repubblica, passa al Parlamento per l’iter di approvazione ordinaria.
Sicuramente, una piccola rivoluzione culturale in ambito penale.
Carlo Crapanzano