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cota roberto

La Corte di Cassazione in una ordinanza ha affermato il principio -assai opinabile- che i migranti che erano all’interno della nave Diciotti e che tentavano dientrare in Italia illegalmente devono essere risarciti perché avrebbero dovuto essere sbarcati e non trattenuti sulla nave. Non condivido il provvedimento, ma non mi interessa la polemica perché penso che la politica non debba farsi provocare e debba andare avanti con le riforme. Ho notato sul punto la levata di scudi del Primo Presidente della Cassazione che si è lamentata delle aspre critiche al provvedimento (di fatto in contrasto con la sentenza di assoluzione nel gemello processo Open arms). Il fatto che il Presidente della Cassazione difenda una decisione della Corte, ci può stare. Un punto sul quale il Presidente della Cassazione però dovrebbe riflettere è che per i cittadini comuni, non mediaticamente esposti/supportati, è sempre più difficile potersi rivolgere alla Corte di Cassazione in quanto i ricorsi ormai in larga percentuale non vengono più discussi, perché dichiarati subito inammissibili (su questo aspetto l’ Italia è già stata condannata dalla CEDU per l'eccessivo formalismo e la difficoltà di accesso alla Cassazione). Il ricorso dei migranti, invece, è approdato senza difficoltà addirittura alle Sezioni Unite. E’ solo una questione di diritto?

Buona domenica e buona settimana. 

Roberto Cota


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