DOMODOSSOLA- 14-03-2025-- Questa sera al Cinema Corso di Domodossola si è svolta una proiezione speciale del film Il Nibbio, alla presenza straordinaria di Giuliana Sgrena. La giornalista ossolana, rapita a Baghdad il 4 febbraio 2005 e liberata un mese dopo in un’operazione che costò la vita all’agente segreto Nicola Calipari, ha condiviso con il pubblico il suo racconto di quei drammatici giorni.
Il film, diretto da Alessandro Tonda e prodotto da Notorious Pictures, ripercorre le 28 lunghe giornate di trattative che portarono alla sua liberazione, culminando con la tragica morte di Calipari, colpito dal fuoco di un soldato statunitense mentre cercava di proteggerla. Sul grande schermo, Claudio Santamaria interpreta Calipari, mentre Sonia Bergamasco veste i panni della Sgrena, restituendo intensità e profondità a una delle vicende più drammatiche della recente storia italiana.
L’evento rappresenta un’opportunità unica per il pubblico ossolano, che non solo ha potuto assistere alla proiezione in anteprima del film, ma anche ascoltare direttamente dalla voce della protagonista il racconto di un’esperienza che ha segnato la sua vita e la storia del giornalismo internazionale.
A vent’anni da quei fatti, Il Nibbio riporta alla luce una storia di coraggio, sacrificio e verità, rendendo omaggio a Nicola Calipari e ricordando il valore della libertà di stampa in contesti di guerra.
Ecco le parole di Giuliana Sgrena, che questa sera ha condiviso con il pubblico il suo vissuto e le sue emozioni.
"Per me è sempre un grande dolore rivivere quel mese di prigionia- spiega Giuliana Sgrena- e soprattutto l'uccisione di Nicola Callipari da parte degli americani quando pensavamo ormai di essere all'aeroporto e liberi. Lui si è prodigato per la mia liberazione, quando sono incominiciati gli spari degli americani lui mi ha buttato giù tra due sediline mi ha coperto col suo corpo, ed è stato colpito.
L'ho sentito morire sul mio corpo, una sensazione che non dimenticherò mai. Gli attori sono stati tutti molto bravi, ringrazio Sonia Bergamasco che ha voluto sapere tutto di me, anche Claudio Santa Maria è molto bravo a impersonare Calipari, sono tutti molto bravi e professionisti affermati.
E' una fiction, quindi la storia si ispira a un fatto vero e reale, soprattutto quello che mi riguarda direttamente, anche se io sono un pretesto per raccontate il suo ultimo mese. E' un pretesto per rendere omaggio alla sua memoria dopo venti anni, alla la sua figura e a quello che ha fatto".