LENTA 16-10-2025 Dopo gli appuntamenti dedicati ai Sacri Monti di Varallo e di Orta, prosegue con grande interesse il ciclo di incontri organizzato in collaborazione con l’Ente di Gestione dei Sacri Monti. Venerdì 10 ottobre, nel suggestivo scenario del Castello di Lenta, sede dell’Associazione "Il Castello" presieduta da Giovanni Cirio, si è tenuta la conferenza dal titolo:
“I Sacri Monti mariani di Crea ed Oropa. La storia di Maria raccontata con statue a grandezza naturale per completare ed arricchire la devozione ai due santuari mariani di Crea ed Oropa”.
Un’introduzione autorevoleA tenere la conferenza è stata Elena De Filippis, storica dell’arte ed ex direttrice dell’Ente di gestione dei Sacri Monti, accolta da Stefano Grazioli. La locandina dell’evento, curata graficamente da Tiziana Grazioli, ha accompagnato questo appuntamento, parte di un ciclo che si concluderà venerdì 10 aprile 2026 a Rovasenda con la presentazione dei Sacri Monti di Domodossola, Ghiffa e Belmonte.
Il Sacro Monte di CreaLa De Filippis ha aperto l’incontro sottolineando come Crea e Oropa condividano l’origine legata a santuari mariani preesistenti. A Crea è documentata una chiesa già dal 1152, affidata nel 1176 ai canonici di Vezzolano e successivamente, nel Quattrocento, ai Lateranensi su iniziativa del marchese Guglielmo VIII di Monferrato. Di particolare rilievo è l’affresco nella cappella di Santa Margherita, opera attribuita al Maestro di Crea, forse Pietro Spanzotti.
Un’altra opera significativa è la Madonna con Bambino e santi di Macrino d’Alba (1503), con due ritrattini votivi di Guglielmo IX e Anna d’Alençon. Per la sua alta qualità e le influenze leonardesche, Vittorio Sgarbi volle questa pala d’altare all’Expo di Milano.
Il Sacro Monte, fondato nel 1589 da Costantino Massino, fu concepito come itinerario di preghiera ispirato al modello di Varallo. Importanti artisti come il Moncalvo, i Prestinari e i de Wespin vi operarono, dando vita, tra gli altri, allo spettacolare complesso scultoreo della cappella del Paradiso (XXIII).
Dopo le devastazioni napoleoniche e la confisca del complesso, nel 1820 il sito venne affidato ai frati francescani osservanti. A metà Ottocento, Mons. Luigi Nazari di Calabiana riorganizzò il Sacro Monte secondo i misteri del Rosario, con interventi artistici significativi di Giuseppe Latini e Antonio Brilla.
Particolarmente rilevante è la cappella XVI, La Salita al Calvario (1892-1895), che chiude idealmente l’itinerario con una forte carica espressiva.
Il Sacro Monte di OropaSeconda tappa della conferenza, il Sacro Monte di Oropa è stato l’ultimo dei piemontesi a ottenere lo status di Riserva Speciale (2005), entrando nell’Ente di Gestione dei Sacri Monti nel 2012. Il Santuario di Oropa, sorto a circa 1200 metri d’altitudine, ha origini leggendarie legate a Sant’Eusebio, primo vescovo di Vercelli, che secondo la tradizione avrebbe portato una statua lignea della Madonna scolpita da san Luca dalla Palestina.
Questa statua, nota come Madonna Nera, è in realtà un pregevole lavoro valdostano del tardo Duecento, oggi cuore della devozione oropense.
Il Sacro Monte, costruito a partire dal 1620 su un declivio erboso ancora oggi utilizzato come pascolo, si compone di dodici cappelle dedicate alla vita della Vergine, con statue in terracotta policroma e affreschi di Giovanni d’Enrico, Bartolomeo Termine, Agostino Silva e altri artisti del Settecento. Altre cinque cappelle illustrano la tradizione del santuario.
L’ultima cappella, l’Incoronazione della Vergine, è stata oggetto di un furto nei primi anni 2000: le statue, sezionate, furono ritrovate dai Carabinieri in un mercatino antiquario.
Restauri e valorizzazioneL’intervento ha anche illustrato i recenti restauri delle cappelle dell’Immacolata Concezione e della Dimora di Maria (2017-2019), che hanno restituito la vividezza originaria ai colori e alla plasticità delle statue, dopo i pesanti rimaneggiamenti degli anni Sessanta del Novecento.
ConclusioniStefano Grazioli ha concluso ringraziando Elena De Filippis per la competenza e la passione trasmessa, che hanno aperto una nuova prospettiva di lettura e visita dei due Sacri Monti.
Il giorno successivo, un nutrito gruppo di partecipanti ha effettuato una visita guidata al Sacro Monte di Oropa, suggellando l’esperienza formativa con un’immersione diretta nei luoghi dell’arte e della spiritualità.
Piera Mazzone