VERCELLI - 01-06-2019 "Chiediamo alla Commissione europea di non farci attendere anni la clausola di salvaguardia per difendere il riso japonica, che è una produzione storica europea", così il presidente dell'Ente Nazionale Risi Paolo Carrà apre ufficialmente il dossier lungo A dopo che, secondo i dati forniti dalla Commissione europea dall’inizio della campagna fino al 31 marzo 2019, l’Ue ha importato dal Myanmar 22.755 tonnellate di riso lavorato Japonica, il 54% delle quali rappresentate da riso Lungo A, mentre nel solo mese di aprile le importazioni hanno riguardato ben 11.261 tonnellate.
E' evidente il tentativo degli operatori birmani di non perdere quote mercato nell’Ue in seguito all’applicazione della clausola di salvaguardia sull'Indica ed infatti nel mese di aprile le importazioni di riso lavorato Indica dal Myanmar sono risultate molto contenute (meno di 1.000 t) grazie agli effetti della clausola di salvaguardia. Parallelamente, però, si registra un aumento molto preoccupante dell’import di riso lavorato Japonica che non è soggetto al pagamento del dazio, perché a tali importazioni non si applicano gli effetti della clausola. L'Ente Nazionale Risi ha segnalato la propria preoccupazione nel Comitato di gestione a Bruxelles di venerdì 24 maggio raccogliendo il sostegno delle delegazioni spagnola e portoghese.