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carabinieri notte auto profilo destra

 

VERCELLI 17-10-2019  Maltrattamenti in famiglia a Vercelli.

 

 

 

Un uomo in manette. La vicenda trae origine da una precaria situazione familiare che ha portato alla separazione prima dell’estate dei due coniugi poiché la donna non accettava la gelosia morbosa del marito che era diventata talmente ossessionante da renderle la vita impossibile. In un’occasione la donna era stata anche picchiata. In sede di denuncia, racconterà, poi, che la prima volta aveva ricevuto uno schiaffo in volto, talmente forte, da essere costretta alle cure all’ospedale per un timpano perforato. L’uomo, su insistenza della moglie, aveva “apparentemente” accettato di allontanarsi di casa ma in realtà continuava a controllarla, “tempestandola” di telefonate e messaggi per seguirne gli spostamenti. Nel mese di settembre la situazione, tuttavia, è peggiorata, poiché all’uscita della palestra della figlia veniva avvicinata dal marito, in uniforme da guardia giurata (armato), che l’aveva strattonata ripetutamente, cercando di convincerla a riallacciare la relazione. La vittima si era rivolta alla Questura chiedendo aiuto, senza tuttavia voler presentare una vera e propria denuncia, per timore di far perdere il posto di lavoro del marito. Questa sua titubanza, tuttavia, le è stata, in qualche modo, deleteria, poiché verso l’ultima decade del mese di settembre, è accaduto l’ennesimo episodio di violenza, molto più grave dei precedenti, allorquando il marito si è presentato in casa ed accecato letteralmente dalla gelosia ha cominciato a percuoterla facendole sbattere la testa contro il muro, asserendo che la stessa secondo lui aveva una relazione con un altro uomo, ma, nonostante le rassicurazioni ricevute dalla moglie, lo stesso non le credeva, continuando a picchiarla, lanciandole addosso suppellettili ed elettrodomestici. La violenza veniva commessa alla presenza della figlioletta poco più che infante, che appariva terrorizzata. In un momento di pausa, la donna riusciva a scappare di casa portando con se la figlia e chiedendo aiuto ai carabinieri che prontamente intervenivano in suo soccorso. Grazie all’empatia professionale di un maresciallo donna della stazione, la vittima riusciva a raccontare tutta la vicenda che l’aveva vista, suo malgrado, protagonista da anni, denunciando quanto le era accaduto e raccontando, altresì, che si era decisa a farlo, poiché aveva notato che lo stesso atteggiamento aggressivo lo stava subendo anche la figlia da parte del padre. L’uomo veniva rintracciato e disarmato (sequestro della pistola d’ordinanza) e del fatto veniva informato il PM della Procura della Repubblica di Vercelli. Successivamente, pochi giorni fa, nonostante la vittima nel frattempo avesse trovato riparo presso un’altra abitazione, all’esito delle ulteriori indagini svolte a seguito della richiesta di emissione di una misura cautelare nei confronti del soggetto, il Gip del Tribunale di Vercelli disponeva la custodia in carcere nei suoi confronti, quale unico mezzo sicuro per contenerne la possibile reiterazione dell’azione violenta e che veniva eseguita, traendolo in arresto e traducendolo in carcere.

 

 

 

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