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pellet

TORINO - 22-01-2020 - E' attiva da ieri una task force con 10 squadre in campo per passare al setaccio i materiali combustibili in vendita utilizzati per il riscaldamento, individuare ed eliminare dal mercato il pellet non a norma e di scarsa qualità, fonte di inquinamento atmosferico. Tutto grazie a una sinergia fra Regione Piemonte, Arpa e Carabinieri del Nucleo forestale, presentata in a Torino dagli assessori regionali all'Ambiente Matteo Marnati e allo Sviluppo della montagna, Fabio Carosso.
La combustione di pellet di scarsa qualità o illegale può portare ad un aumento delle emissioni di PM10 e di Ossidi di azoto fino al 50% superiori rispetto alla combustione di materiali apparentemente identici ma di fascia più alta. Sono questi i motivi dell’operazione congiunta tra tecnici dell’Arpa e Carabinieri del Nucleo Forestale per intensificare l’attività di controllo e campionamento del pellet destinato al riscaldamento. Le operazioni sono eseguite da dieci squadre formate da personale Arpa e Carabinieri del Nucleo forestale che preleveranno campioni sottoposti ad analisi per stabilire la classificazione secondo quanto previsto dalla normativa.
"Fino ad oggi è stato sottovalutato l’impatto delle emissioni da riscaldamento sulla qualità dell’aria - ha spiegato l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati - In Piemonte il contributo alle concentrazioni di particolato PM10 del riscaldamento domestico a biomassa legnosa è di circa il 45% nel Comune di Torino e supera il 50% negli altri capoluoghi, e per questa ragione abbiamo deciso di intensificare il monitoraggio sulla qualità dei materiali utilizzati per il riscaldamento".

«La campagna di monitoraggio sulla qualità del pellet avviata  - precisa Marnati - non riguarda i privati, ma i rivenditori che mettono in commercio materiali combustibili non a norma o classificati in maniera non coerente rispetto agli standard di legge. Dunque nessun privato riceverà a casa visite inaspettate da parte dei carabinieri o dei tecnici dell’Agenzia Regione per l’Ambiente".

Secondo Arpa Piemonte, l’inquinamento prodotto da una caldaia domestica a pellet dipende sia dalla qualità del combustibile che dalle caratteristiche dell’impianto.

 

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