
BORGOSESIA 20-03-2020 Nella serata di ieri,
come un fulmine a ciel sereno, la Regione Piemonte ha disposto la chiusura dei cosiddetti”Pronto Soccorso a minore accesso” per liberare medici e operatori sanitari da destinare all’emergenza Covid-19. I presidi interessati sono quelli di Giaveno, Venaria, Lanzo, Nizza, Borgosesia, Bra e Ceva.
Sul caso interviene Enrico Borghi del PD: «Non dobbiamo in alcun modo cadere nella logica del “tanto peggio, tanto meglio” che purtroppo contraddistingue in troppi casi chi sta all’opposizione. E vanno capite le difficoltà del momento, perchè la situazione è davvero drammatica e bisogna far fronte in tutti modi all’emergenza.
Rimangono due osservazioni da fare, che sono anche due sommessi consigli. La prima, è che bisogna coinvolgere i sindaci dei territori. Sarebbe fin troppo facile fare spicciola propaganda politica, e far rilevare che il sindaco di uno dei comuni interessati (Borgosesia) è un parlamentare della stessa parte politica dell’assessore regionale. Preferisco evitare. Però, soprattutto nei momenti difficili, i Sindaci -che peraltro sono le autorità sanitarie del territorio- vanno coinvolti, tenuti vicino, ascoltati! Avevo già avuto modo di dirlo nella riunione fatta con Cirio e la giunta regionale, e lo ribadisco. Nella circostanza, una telefonata preventiva del Presidente della Regione o dell’assessore regionale alla Sanità ai sindaci interessati sarebbe stata quantomeno opportuna, se non doverosa, e certamente utile. La seconda osservazione: conosco da vicino il territorio della Valsesia, e faccio fatica ad immaginare che sia sostenibile obbligare una popolazione così diffusa su un territorio montano di quella complessità a ricorrere -per interventi di urgenza- a presidi sanitari distanti oltre un’ora, un’ora e mezza di auto! Non è possibile trovare una soluzione alternativa per Borgosesia, consentendo al pronto soccorso di rimanere aperto e articolando in maniera differente l’organizzazione sanitaria del presidio riducendo o chiudendo servizi e/o reparti non indispensabili?
Lo dico in puro intento collaborativo, per cercare di fornire un contributo positivo come a mio avviso dovrebbero in questi giorni fare tutti i responsabili istituzionali, assessori regionali in testa. Il rischio, diversamente, è quello di scaricare sui territori periferici un peso che non sarebbero in grado di portare».