01-04-2020 - Occhio ai burloni,
oggi è il 1° Aprile, la giornata mondiale storicamente dedicata agli scherzi e ai "tiri" più o meno mancini. Oggi una buona bufala non è una indecente fake news nata per disinformare, ma un momento per strappare una risata. Ben vengano allora improbabili rivelazioni sulla presenza di Ufo o di mostri nel lago a meno che - complici i social- non si raggiunga l'indecenza cavalcando l'infelice battuta. Il riferimento è a quel tale (e non ne facciamo il nome per non pubblicizzarlo, ma è un personaggio che ha bazzicato nella politica romana) che credendosi spiritoso ha scritto sui social giocando sull'ambiguità "Mattarella positivo". Battuta inopportuna e più che stupida, penosa.
Ma torniamo a questa giornata particolare, nata - e qui gli storici non sono concordi - forse nell'antica Roma, forse nel medioevo francese o inglese, forse, addirittura, ai tempi di Noè (diciamo dopo) per ricordare la giornata in cui, ad acque del diluvio ancora alte, il patriarca prese per così dire una cantonata, lanciando inopportunamente un corvo che non fece più ritorno. Pare che fosse il primo di Aprile. Come abbiano fatto a scoprire la data esatta non ci è dato saperlo.
Sta di fatto che nel XX secolo la ricorrenza - che non è festiva in nessuna parte del mondo - viene ampiamente onorata dai media con "bufale" variamente confezionate, pronte ad essere svelate domani, o stasera. Sarà così anche quest'anno? L'anno del coronavirus certe non induce molto all'allegria eppure è proprio la risata il miglior modo per esorcizzare le ansie. Verificheremo. Alcuni scherzi resteranno comunque ineguagliati, come quello, datato 1957 della paludata BBC, che costruì un perfetto servizio giornalistico sulla raccolta degli spaghetti in Italia, poiché, com'è noto, questi crescono sugli alberi.
Paradossalmente, guai a spendersi in importanti annunci in questa giornata, si rischia di non essere creduti. Accadde nel 2004 a Google, la società nota per giocare scherzi il primo di aprile, annunciò il lancio di Gmail con caselle di posta da 1 gigabyte. In quel momento i concorrenti offrivano servizi di posta elettronica con non più di 4 megabyte, e quindi molti liquidarono l'annuncio come uno scherzo dei soliti burloni di Mountain View.
AD