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NOVARA - 09-04-2020 -- A causa della pandemia

da COVID-19 il sistema sanitario di tutti i paesi coinvolti sta affrontando una sfida totalmente nuova, come nuove sono le tecnologie di prevenzione che i ricercatori stanno cercando di mettere in campo per arginarla. L’Università del Piemonte Orientale rappresenta l’Italia nel network europeo AMiCI ePlatform coordinato dalla Satakunta University of Applied Sciences (SAMK, Finlandia) e impegnato nello sviluppo di superfici innovative con caratteristiche antimicrobiche per ridurre la trasmissione di agenti patogeni in ambito ospedaliero e in contesti pubblici.


AMiCI ePlatform network ha proprio l’obiettivo di velocizzare l’ingresso sul mercato dei prodotti che stanno testando i ricercatori. La referente UPO per il progetto – che coinvolge 33 Paesi e che ha durata annuale, termine a fine 2021 – è la professoressa Lia Rimondini, professore ordinario di Scienze e tecniche mediche applicate presso il Dipartimento di Scienze della Salute, che chiarisce le premesse e gli obiettivi del progetto: "Ogni anno milioni di persone contraggono un'infezione associata all'assistenza sanitaria (HCAI). Nel peggiore dei casi queste infezioni portano alla morte dei pazienti. I microrganismi, come i virus, si diffondono principalmente attraverso il contatto, sia in maniera diretta, da umano a umano, sia attraverso il contatto con le superfici. Sebbene la misura più efficiente nella prevenzione e nel controllo delle infezioni rimanga la costante e accurata igiene delle mani, combinata con pratiche di pulizia efficienti, la scienza si sta occupando di cercare soluzioni alternative e durevoli. Le superfici antimicrobiche, che hanno cioè una capacità intrinseca di eliminare i microbi, fanno parte della soluzione. L'efficacia antimicrobica (riduzione della crescita microbica) del rame e dell'argento, per esempio, è nota da tempo. Nuove sostanze e rivestimenti sono in via di sviluppo grazie a progetti di ricerca pubblico/privati per essere utilizzati soprattutto su superfici frequentemente toccate (ringhiere, maniglie, arredi ambientali negli ospedali, coperte, ecc.). Tuttavia, la sfida attuale è dimostrare l'efficacia di questi nuovi rivestimenti in contesti sanitari reali. Sono stati effettuati studi pilota a livello globale e l'obiettivo del futuro è quello di sviluppare l'uso di questi rivestimenti su larga scala".


Le ricerche sono finanziate da una delle actions del programma COST, European Cooperation in Science and Technology. COST è uno dei più longevi framework europei a sostegno della cooperazione transnazionale tra ricercatori, ingegneri e studiosi. Attraverso le COST Actions la Commissione Europea finanzia reti di scienziati in tutti i settori scientifici e tecnologici.


Le superfici antimicrobiche, studiate principalmente per ambienti ospedalieri ma che coinvolgeranno tutti i luoghi pubblici, dovranno rispondere a precisi requisiti: dovranno essere facili da pulire ma, allo stesso tempo, estremamente durevoli nel tempo. Un esteso utilizzo di rivestimenti antimicrobici potrà ridurre considerevolmente i rischi per la salute e, di conseguenza, anche i decessi.  Dal progetto sono escluse le strumentazioni tecniche e i dispositivi medici.

 

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