NOVARA-VERCELLI -23-04-2020 -- Sono 46 i progetti
interdisciplinari dell'Università del Piemonte Orientale al servizio della società per combattere il covid.19 in tutti i suoi aspetti. "L’Università – secondo il Rettore prof. Gian Carlo Avanzi – è il mondo privilegiato dove è possibile trovare convergenza di tutti gli ambiti disciplinari e avviare una ricerca globale che consideri tutti gli aspetti. È il luogo fisico dove trovano convergenza tre grandi missioni: formare una classe intellettuale, dirigente e tecnica in grado di gestire i nuovi problemi; analizzare e ricercare soluzioni; collaborare con le comunità per migliorarne gli standard di vita"
Dal punto di vista sanitario le linee di ricerca riguarderanno soprattutto: l’analisi dei meccanismi patogenetici responsabili dell’insorgenza del Covid-19 (aspetti epidemiologici, genetici, immunologici e ambientali; sviluppo di nuovi trattamenti terapeutici; studi di comunità); la diagnostica in vitro e in vivo (sviluppo e validazione di nuovi test diagnostici anche per diagnosi precoce di massa, sviluppo di modelli animali per capire l’insorgere dell’infezione, impronta metabolica; dispositivi per test diagnostici semplici); gli studi di popolazione e la creazione di biobanche (valutazione dell’immunità di gregge, creazione di una biobanca di campioni biologici di persone affette da COVID-19; miglioramento di qualità e sicurezza nelle RSA); il trattamento e la gestione del paziente critico (nuovi approcci diagnostici e classificazione dei pazienti COVID-19, evoluzione della malattia in pazienti con altre patologie).
Il settore farmacologico si concentrerà soprattutto sull’identificazione di nuovi farmaci e nuove strategie terapeutiche (sviluppo di nuovi farmaci, caratterizzazione delle persone adatte ad assumere antivirali, nuovi sistemi per la somministrazione di farmaci e vaccini).
Nuovi studi riguarderanno i fattori di rischio e i possibili vettori del virus. Si ipotizzerà anche il tracciamento per mezzo di App su supporti mobili e sistemi informatici per predire la potenziale propagazione del contagio. Verranno infine sviluppati studi sui dispositivi di protezione individuale (riciclo e autosterilizzazione di DPI, utilizzo delle microonde per la sterilizzazione).
Gli effetti della crisi pandemica nel settore socio-economico verranno valutati da diversi punti di vista: tenuta del welfare sanitario; valutazione del sistema di istruzione e nuove disuguaglianze; sistema produttivo e ripresa delle attività economiche, mobilità territoriale dei cittadini, qualità dell’aria e impatto del COVID-19 sul comparto turistico.
La pandemia verrà esaminata in base agli effetti nei confronti della dimensione politico-istituzionale e anche la comunicazione nella crisi pandemica avrà un suo percorso di analisi privilegiato: verranno considerati la comunicazione istituzionale della pandemia, le fake news, il linguaggio utilizzato. Saranno anche proposte delle linee guida di comunicazione politica e scientifica.
Saranno infine affrontati i temi di bioetica e di etica pubblica di fronte alla pandemia, per analizzare la possibilità di accesso alle cure dei cittadini e la distribuzione delle risorse sanitarie fra ospedali e territorio; un’area specifica riguarderà i comportamenti sociali: generosità, solidarietà, resilienza in relazione a COVID-19.
"L’Università del Piemonte Orientale – ha concluso il Rettore Avanzi – non vuole sottrarsi a responsabilità che abbiamo assunto da tempo con convinzione e che ci hanno portato ad essere punto di riferimento insostituibile nelle nostre realtà territoriali. Pensiamo, tuttavia, che uno sforzo della ricerca scientifica così importante come quello che abbiamo di fronte abbia bisogno di un impulso economico forte e condiviso, in primis da parte delle maggiori istituzioni pubbliche e private del territorio. Penso alla Regione Piemonte, alle fondazioni del territorio, alle associazioni di categoria e alle imprese, ma anche dei cittadini".