TORINO - 29-04-2020 -- Contrordine: sì al take away,
ma non subito ovunque. Il governatore del Piemonte Alberto Cirio firmerà domani l’ordinanza che, correggendo l’orientamento espresso nei giorni scorsi, non limiterà in regione le attività di asporto che il governo ha previsto possano riaprire dal 4 maggio. La decisione è arrivata oggi, dopo una serie di consultazioni con i presidenti di Provincia, i sindaci dei capoluoghi di provincia, il prefetto di Torino e i rappresentanti degli enti locali. Il partito trasversale, anche interno alla stessa maggioranza che governa il Piemonte, di chi spinge perché la fase-due, almeno nel settore della ristorazione, non sia a scartamento ridotto rispetto a quella nazionale, ha prevalso. Dal 4 maggio, quindi, sarà consentita la vendita da asporto per bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie di tutto il Piemonte, tranne che nel comune di Torino, dove la data di riapertura è stata spostata a sabato 9 maggio. A questo compromesso, che mette d’accordo i timori sul riacuirsi dell’epidemia di Covid-19 e le richieste degli operatori di poter tornare a lavorare, s’aggiunge un’intesa che affida ai sindaci il monitoraggio delle attività. Qualora in determinati realtà si verificassero problemi, sarà prerogativa dei primi cittadini intervenire disponendo le chiusure. Allo stesso modo saranno i comuni a gestire le richieste di apertura con servizio da asporto, in modo da tagliare la burocrazia.
Restano ferme alcune regole: l’obbligo di prenotare in anticipo e di fissare il ritiro a orari dilazionati in modo che non si creino code (nel locale entrerà un solo cliente per volta), di mantenere una distanza di sicurezza tra persone in attesa di almeno due metri, di indossare (ristoratore e acquirente) la mascherina. In cucina e dentro il locale i dipendenti dovranno restare ad almeno due metri da loro. Il take away potrà avvenire in due finestre orarie: dalle 11 alle 14 e dalle 18 alle 21. “Prudenza e ripartenza possono e devono convivere – afferma Cirio –. Basta avere buonsenso”.