BIELLA 12-05-2020 “Siamo gli unici
in Europa a non riaprire le scuole fino a settembre. Il ministro Azzolina non è in grado di prendere decisioni nonostante la nomina di 18 esperti. Tutto è fermo e bloccato. E mentre in Europa le scuole riaprono la Azzolina propone da settembre di ripartire con mezza classe a scuola e mezza a casa connessa digitalmente. Una follia, quando invece basterebbe assumere i tanti insegnanti precari e avere quindi a disposizione più classi con un numero limitato di alunni. A tal proposito, dato per scontato che andremo avanti con il distanziamento sociale ancora per mesi, e vista la cronica mancanza di aule nei plessi scolastici che con l’ipotetico sdoppiamento delle classi si andrebbe a creare, sarebbe forse il caso che il ministro prendesse in considerazione l’utilizzo di strutture appartenenti allo Stato ormai in disuso quali le Caserme o edifici appartenenti al Demanio o chiedesse ai Comuni l’uso di strutture di loro pertinenza o convenzionati, patronati... onde evitare il caos dei doppi turni che apporterebbero ancor più disagi alle famiglie con più figli e genitori entrambi lavoratori. Così facendo si creerebbero posti di lavoro, scuole aperte in sicurezza e didattica assicurata. Didattica che, nonostante sia stata affrontata digitalmente (ma non da tutti gli studenti purtroppo), manca a tutti. Alle famiglie e agli studenti in primis, specie i più piccoli. Per fare fronte a queste nuove necessità, dettate dall’emergenza in atto, il Governo e il ministro Azzolina, ove possibile e su organizzazione regionale/territoriale , dovrebbero fare in modo di far ripartire già dopo il 18 maggio l’apparato scolastico organizzando lezioni all’aperto usufruendo di strutture organizzate, dando modo ai più piccoli di tornare a socializzare e ad una vita "in itinere" verso la normalità, recuperando i mesi di inattività scolastica e il contatto con le insegnanti che non può essere sostituito dallo studio da remoto.