NOVARA - VERCELLI - 08-07-2020 -- È un’estate
all’insegna del pessimismo per l’industria delle province di Novara e di Vercelli. Secondo le previsioni congiunturali di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per il trimestre luglio-settembre di quest'anno, il saldo tra la percentuale degli imprenditori che, rispetto al trimestre precedente, si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione rimane negativo, anche se con una notevole differenza tra i due territori: in quello novarese, infatti, il dato risale da -26,8 a -16,4 punti, mentre in quello vercellese cala da -29,3 a -33,3 punti, con una media regionale a -29,2 punti rispetto ai precedenti -27,3.
Pur restando in territorio negativo si inverte in entrambe le province il trend del saldo ottimisti/pessimisti riferito alle attese di nuovi ordini, che passa da -30,1 a -16,4 punti per Novara e da -38 a -29,3 punti per Vercelli, a fronte di una media piemontese stabile a -30,9 punti. Discordante, invece, il saldo ottimisti/pessimisti sulle attese di ordini esteri, che nel Novarese scende da -18,6 a -19,8 punti mentre in provincia di Vercelli risale da -26,9 a -16,3 punti, a fronte di una media regionale in flessione da -24,4 a -27,6 punti.
ILe intenzioni di effettuare investimenti significativi sono segnalate dal 23% di aziende novaresi (rispetto al precedente 23,8%) e dal 15,3% di quelle vercellesi (rispetto al 19,6% di fine marzo), con una media regionale che cala dal 18,9% al 15,5%, mentre investimenti sostitutivi sono annunciati dal 50% delle imprese novaresi e dal 39,8% di quelle con sede in provincia di Vercelli (46,7% e 42,4%, rispettivamente i dati precedenti), con una media regionale stabile al 44,4%.
Peggiora nettamente, invece, la percentuale di aziende che denuncia ritardi negli incassi: dal 29,2% al 35,9% nel Novarese e dal 28,6% al 49,5% nel Vercellese e in Valsesia, con una media regionale che sale da 37,9% a 54,5%: «si tratta di un aspetto molto preoccupante – aggiunge Filippa – che ci riporta alle rilevazioni di cinque anni fa e che temiamo possa ulteriormente peggiorare nei prossimi mesi».
"Siamo in una fase di grande incertezza – commenta il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – e con la possibilità che il peggio debba ancora arrivare; il fatto che, superata l’emergenza sanitaria, scelte politiche di sostegno strutturale al sistema produttivo non siano ancora chiare e definite sta mettendo serie ipoteche sul futuro del tessuto socio-economico locale. Servono tempi certi sulla liquidità, che in questa fase è indispensabile alle imprese, e una visione di lungo termine orientata a un rilancio "vero", con forti investimenti in infrastrutture di comunicazione, materiale e digitale, scuola e università, nuove esigenze abitative, sanità, gestione delle acque e dei rifiuti, promozione del Made in Italy e valorizzazione dei territori, con le loro attrattive naturali, turistiche e culturali".