TORINO - 18-07-2020 -- Secondo i dati
del Registro imprese delle Camere di commercio, emerge come nel secondo trimestre di quest'anno siano nate 3.995 aziende in Piemonte, a fronte di 2.493 cessazioni (valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio). Il saldo è risultato positivo per 1.502 unità. Lo stock di imprese complessivamente registrate a fine giugno 2020 presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ammonta così a 426.047 unità, confermando il Piemonte in 7ª posizione tra le regioni italiane, con il 7,0% delle imprese nazionali.
Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del +0,35%, leggermente inferiore rispetto a quanto registrato in Piemonte nel II trimestre del 2019 (+0,40%) e analogo rispetto alla dinamica evidenziata dal tessuto complessivo nazionale nel periodo aprile-giugno 2020 (+0,33%)
Guardando al tessuto imprenditoriale piemontese in base alla forma giuridica emerge come nel II trimestre 2020 le ditte individuali rappresentino ancora oltre la metà (56,2%) delle aziende. Le società di persone incidono per il 22,3%, le imprese con la forma di società di capitale salgono al 19,1%, mentre resta residuale il peso delle altre forme 2,3%.
A livello settoriale, il primo comparto per numerosità resta quello degli altri servizi (29,2%), seguito dal commercio (22,8%) e dalle costruzioni (14,8%). L’agricoltura pesa il 12,0%, mentre circa un’impresa su dieci appartiene all’industria in senso stretto. Le imprese del turismo costituiscono, infine, il 7,1% del tessuto imprenditoriale regionale.
A livello territoriale si evidenziano deboli variazioni positive per tutte le province. Il dato migliore appartiene al capoluogo regionale, che segna un tasso di crescita del +0,44%, seguito da Novara con un +0,41%. Poco al di sotto della media piemontesi si colloca Vercelli con un +0,30%. Asti registra un tasso del +0,27%, seguita a poca distanza da Biella e Cuneo, entrambe con un +0,26%. I dati più piatti si riscontrano a Verbania (+0,20%) ed Alessandria (+0,16%).
“Il tessuto imprenditoriale piemontese resiste, con forza e caparbietà. L’emergenza da Covid-19 ha rallentato e ridefinito le attività dei nostri imprenditori, ma non sembra aver cancellato la voglia di fare impresa. Il tasso di natimortalità delle imprese piemontesi è leggermente positivo, in linea con il risultato nazionale: tra tutti i settori, spiccano quello del turismo e delle costruzioni. Il nostro sistema, composto per lo più da una fitta rete di piccole e medie imprese, ha però bisogno di nuova linfa per evitare brusche cadute improvvise, soprattutto verso la chiusura dell’anno. Dobbiamo evitare che cresca la disoccupazione e soprattutto il timore verso il futuro. Dobbiamo aiutare le imprese in modo strutturato, al di là della pandemia" afferma Gian Paolo Coscia, Presidente di Unioncamere Piemonte.